Bellezza, abilità, eleganza, oltre che un’attività ricca di insospettabili benefici per la salute. All’estero sono conosciute come “Belly Dance”, termine “trasportato” e importato dai soldati di Napoleone impegnati nella campagna d’Egitto. Si sbagliarono di grosso (come ancora oggi in tanti si sbagliano) nel considerare la sola e più nota “danza del ventre” come danza orientale e, ancora di più, nell’interpretazione dei movimenti del bacino facilmente confusi con messaggi di tipo erotico.
In realtà si trattava di una cerimonia religiosa in onore della “Grande Dea” per favorire la propria fertilità. I tre stili principali delle danze orientali sono Ša'abī, Baladī e Šarqī (popolare, classica e cabaret). Nel primo stile prevalgono movimenti primitivi propri della tradizione popolare.
Il secondo è il classico e il più conosciuto grazie ai nomadi che l’avevano conservato aggirando veto dell’Islam. Infine lo stile Šarqī è un’evoluzione dei primi due, con movimenti più eleganti e le danzatrici indossano scarpe col tacco e preparano coreografie come in un vero spettacolo.